Ennesima tragedia famigliare a Roma, un uomo ha deciso di uccidere la moglie perché stanco ed esasperato di vederla soffrire a causa di una forte depressione della quale la donna soffriva da anni che le procurava malori e aveva abbassato sensibilmente la qualità della loro vita.
La confessione al telefono
I protagonisti della vicenda sono Valter Pancianeschi e la moglie Paola Adiutori. L’uomo dopo aver soffocato la moglie ha chiamato le forze dell’ordine spiegando di aver ucciso la donna e annunciando che si sarebbe tolto la vita; quando i carabinieri sono giunti sul posto, dato che l’uomo non apriva, hanno sfondato la porta e l’hanno trovato sul letto accanto al cadavere della Adiutori; Pancianeschi si puntava un coltello alla gola minacciando di uccidersi, ma tra urla e pianti poi i militari sono riusciti a calmarlo e disarmarlo. L’uomo era in uno stato di evidente alterazione emotiva ma ha subito ammesso di aver soffocato la consorte in un momento di grande sconforto.
Il movente
L’uomo una volta interrogato dai carabinieri ha ammesso e spiegato senza problemi che il suo è stato un gesto dettato dalla disperazione e dalla sua incapacità a continuare a vedere la propria compagna soffrire e stare male ogni giorno; le sue parole sono state: “Non ce la facevo più a vederla soffrire”; dai primi accertamenti condotti dal medico legale pare che sul corpo della donna non vi fosse nessun segno di violenza, né ferite e nemmeno segni di strangolamento, ora sarà necessario definire con certezza le cause del decesso. Un delitto quindi dettato dall’esasperazione di una vita modesta e isolata e dal dolore di non poter fare nulla per fare stare meglio la propria moglie; Valter Pancianeschi è stato subito fermato nella notte dai carabinieri con l’accusa di omicidio aggravato e trasferito nel carcere di Regina Coeli dove è in attesa di sapere quale sarà la sua sorte.