Quante persone, arrivate ad un certo punto della loro vita, decidono che è arrivato il momento di richiedere un prestito? Di sicuro sono molte di più di quelle che possiamo immaginare. Le modalità di prestito sono ovviamente molte e tutte possono comportare vantaggi e svantaggi: ogni richiedente saprà valutare quale possa essere la tipologia di prestito che fa maggiormente al caso suo, tenendo sempre conto di una serie di caratteristiche.
Tra le varie modalità di prestito ce n’è una che riscuote sempre consensi molto importanti: stiamo parlando della cessione del quinto dello stipendio, di sicuro una delle più gettonate anche se “limitata”. Cosa significa? La cessione del quinto dello stipendio non può essere richiesta da tutti, ma solo dai lavoratori dipendenti (pubblici o privati) e dai pensionati.
Ma come fare il rinnovo della cessione del quinto? Perché si chiama “cessione del quinto dello stipendio”? Il motivo è molto semplice e risiede nella caratteristica peculiare di questa tipologia di prestito: il richiedente, infatti, non potrà mai rimborsare una rata mensile superiore al quinto dello stipendio netto mensile o della pensione percepita. Il grande vantaggio sta nel fatto che il lavoratore dipendente può calcolare in anticipo la cifra massima elargibile, in modo tale da capire subito se la modalità di prestito gli è davvero conveniente.
Come fare il rinnovo della cessione del quinto
Tuttavia sono molte le persone che ci pensano più di una volta prima di accettare la modalità della cessione del quinto dello stipendio, convinte che siano delle tempistiche troppo ristrette per saldare il debito.
In realtà non è proprio così, dato che la restituzione dell’importo va da un minimo di due anni ad un massimo di dieci, fatta eccezione per alcune situazioni che vengono giustamente definite “straordinarie”. La cessione del quinto dello stipendio ha un grande vantaggio, ovvero la possibilità di “rinegoziare” l’accordo in fase di rinnovo: grazie a ciò, i lavoratori dipendenti (pubblici o privati) e i pensionati possono procedere all’estinzione del vecchio finanziamento, stipulandone uno nuovo con condizioni migliori.
Chiaramente, per richiedere il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio devono necessariamente sussistere determinate condizioni, come chiarito anche nel D.P.R. del 5 gennaio 1950, atto a regolare proprio questa tipologia di prestito.
Prima di tutto è indispensabile aver versato una quota pari al 40% del stipendio: tanto per fare un esempio, se il lavoratore dipendente o il pensionato hanno stabilito una restituzione nell’arco di 120 mesi, per il rinnovo sarà necessario aver provveduto al pagamento di almeno 48 rate. Dato che un utente capisce subito se avrà nuovamente bisogno di un prestito, è prevista la possibilità di richiedere il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio anche prima del pagamento del 40%: meglio effettuare in anticipo la richiesta per ottimizzare i tempi e non ritrovarsi a corto di liquidità.
Il rinnovo della cessione del quinto conviene?
Chiedere il rinnovo della cessione del quinto è conveniente? Sembra proprio di sì, dato che questa formula garantisce al lavoratore dipendente o al pensionato l’erogazione completa del finanziamento che era stato stabilito con il precedente accordo.
Tramite la rinegoziazione, verrà aggiunta alla precedente cifra un’ulteriore somma di denaro nella maggior parte dei casi: come accennato in precedenza, il rinnovo consente quasi sempre di stipulare una cessione del quinto dello stipendio con caratteristiche migliori rispetto a prima (talvolta anche con interessi più bassi). Inoltre, con l’estinzione dell’accordo precedente i costi che fanno riferimento alla durata residua vengono comunque rimborsati (a parte i costi “up front”, come le spese di istruttoria): un dettaglio che rende ancora più “appetibile” il rinnovo.