La produzione di olio d’oliva made in Italy ha registrato ultimamente un vero e proprio crollo, pari alla percentuale del 38%. In molti non si aspettavano questo dato, eppure, specialmente se facciamo il confronto con la produzione del 2017 in Italia, le ultime stime appaiono ancora più gravi. In alcune regioni italiane i danni sono visibili ulteriormente, come per esempio è accaduto in Puglia, con una perdita del 58%.
Le cause del trend negativo nazionale
Secondo gli esperti, le cause delle perdite di quest’anno a livello di produzione di olio italiano sono da rintracciare soprattutto nell’ondata di maltempo che ha colpito il nostro Paese. In inverno il gelo e poi, durante il periodo della fioritura delle piante, i venti con le piogge che hanno ridimensionato il raccolto.
Si stima che in Puglia, in Umbria, in Abruzzo e in Lazio siano stati danneggiati almeno 25 milioni di piante di ulivo. La Coldiretti ha fatto notare che il calo della produzione italiana si riflette anche a livello mondiale.
Infatti in tutto il pianeta si prevede un raccolto in forte calo, con una percentuale del -8%. D’altronde non potrebbe essere che così, seppure l’Italia manterrà il suo ruolo di secondo produttore mondiale anche per quanto riguarda la stagione 2018-2019.
La produzione abbondante in Liguria
Dati in controtendenza sembrano essere quelli invece che si registrano in Liguria per quanto riguarda la produzione di olio. Quest’anno in Liguria la produzione made in Italy ha subito un aumento del 50%. Per approfondire ulteriormente l’argomento, clicca qui.
La produzione della regione è passata da 4 a 6 tonnellate di olio. Non a caso, quindi, la Liguria si è aggiudicata un ruolo importante in tutto il panorama nazionale. Naturalmente ciò non toglie che altre regioni, come la Puglia, seppure in calo, mantengano un ruolo molto importante fra i principali produttori nazionali di olio. Infatti le 6 tonnellate liguri rappresentano sempre numeri piccoli rispetto alla quantità di olio che si produce in altre regioni italiane.
Ma come mai in Liguria c’è stato questo trend molto positivo? Gli esperti ritengono che la produzione di olio in Liguria sia stata favorita dall’abbondanza delle piogge primaverili.
In fin dei conti nel Ponente Ligure non si sono avuti i danni che le gelate hanno causato nel resto d’Italia. In Liguria poi in estate c’è stata una grande afa e questo caldo ha contribuito a tenere lontana la mosca olearia. Ecco perché già le previsioni lasciavano intendere che per la Liguria sarebbe stata un’annata da non dimenticare in termini di produzione di olio.
Le previsioni per la Liguria restano confermate, a patto di non incorrere nei danni provocati da alcune grandinate che si sono registrate nella zona di Imperia. La stessa Coldiretti si sta impegnando in varie iniziative per valorizzare l’olio ligure, in gran parte rientrante nel marchio della DOP Riviera Ligure.
In questo territorio primeggia la taggiasca, una varietà che è famosa in tutto il mondo soprattutto per il suo gusto delicato. Anche per la taggiasca la Coldiretti chiede il rilascio del marchio DOP, in modo che non sia confusa con altre varietà e abbia la possibilità di conquistarsi un posto d’eccellenza.