In questo articolo cercheremo di capire assieme di cosa si parla quando si chiama in causa il trasporto intermodale e quali sono i vantaggi di questo servizio. Seguici nelle prossime righe per saperne di più.
Trasporto intermodale: di cosa si tratta?
Quando si parla di trasporto intermodale, si inquadra una modalità di trasporto che prevede l’utilizzo di due o più tipologie di veicoli. Fondamentale è ricordare che non è previsto il trattamento delle merci in fase di trasbordo.
Vantaggi
Pensare al trasporto intermodale può portare, al primo impatto, a pensare a costi più elevati rispetto alle modalità di trasporto che, invece, richiedono il ricorso a un singolo veicolo.
In questo caso è fondamentale non essere superficiali, in quanto la realtà è ben diversa. Quando si ha a che fare con il trasporto intermodale, si parla di merci che vengono appositamente organizzate in unità di carico standard. Fondamentale è specificare che, prima dell’inizio del trasporto effettivo, le merci vengono concentrate in terminal di grandi dimensioni.
In questo modo – e in virtù dei costi più contenuti per unità di distanza – risulta in generale più bassa la spesa che l’imprenditore che affida la movimentazione delle sue merci deve sostenere.
Proseguendo con i vantaggi del trasporto intermodale – detto anche multimodale – è possibile citare l’ottimo livello di flessibilità. Come sopra specificato, tutto si basa su unità di carico standard, peculiarità che permette di affidarsi a questa modalità di trasporto per diverse tipologie di merci.
Con cosa avviene il trasporto intermodale?
Vediamo ora qualche informazione in più sugli strumenti tramite i quali avviene questa modalità di trasporto. Una cosa di indubbia importanza da tenere presente riguarda il fatto che le unità di carico standard sono quasi sempre container. In alcuni casi, si può utilizzare anche un semirimorchio o una cassa mobile.
Vediamo nello specifico le singole alternative ricordando che, nel caso dei container, si utilizza quasi sempre quello di tipologia ISO. Quando lo si chiama in causa, si inquadra un parallelepipedo di metallo le cui dimensioni sono regolate sulla base di una normativa internazionale risalente al 1967.
Sulla base dell’appena ricordata normativa, ogni singolo container è caratterizzato dalla presenza di una stringa alfanumerica contraddistinta dalla presenza di 11 caratteri.
I container presentano ovviamente degli attacchi specifici che permettono il fissaggio ai mezzi di trasporto che, di volta in volta, vengono utilizzati.
Cosa sono invece le casse mobili? Al primo impatto possono sembrare molto simili ai container. Fondamentale è non lasciarsi ingannare, dal momento che esistono delle sostanziali differenze.
La prima riguarda il peso, notevolmente inferiore rispetto a quello dei container. Inoltre, quando si nominano le casse mobili, si inquadrano dei contenitori che, a differenza dei container, non possono essere impilati.
Un’altra differenza sostanziale è legata al fatto che le casse mobili presentano dei puntelli. Alla luce di ciò, possono essere installate sui singoli veicoli senza la necessità di ricorrere a mezzi come le gru.
Le casse mobili, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzate per i trasporti su strada e/o per quelli ferroviari.
Conclusioni
Per le imprese che hanno intenzione di avviare un business nell’ambito della logistica, può rivelarsi un’ottima scelta il fatto di avvicinarsi al trasporto intermodale. Se si opta per questa decisione, è il caso di considerare un investimento ingente per quanto riguarda le infrastrutture.
Per quanto riguarda invece l’utenza finale, è il caso di ribadire che, con il trasporto intermodale, si opta per un servizio non solo economico, ma anche all’insegna della sicurezza. La modalità di trasporto non prevede infatti la manipolazione intermedia del carico, con conseguente rischio più basso per quanto riguarda il rischio di danneggiamento.