Negli ultimi anni, sulla scia di una maggior attenzione alla sostenibilità e ai problemi della salute femminile, si parla sempre di più di coppetta mestruale. Sono nate pagine sui social dedicate, ma anche eventi in cui intervengono professionisti. Da non dimenticare sono anche portali verticali come questo sito.
In tutti i casi, parliamo di contenuti che rispondono a una domanda su tutte: come si utilizza la coppetta mestruale? Nelle prossime righe, abbiamo raccolto alcune informazioni importanti in merito.
Coppetta mestruale: quanto può durare?
Se pulita correttamente, la coppetta mestruale può durare anche 10 anni. Non a caso, è considerata un’ottima alleata della sostenibilità ambientale.
Come si utilizza
Dopo la raccomandazione sopra citata, considerata la base doverosa per la gestione della coppetta mestruale, vediamo un attimo come utilizzarla. Il primo passo da compiere prevede il fatto di piegarla in due. Lo step successivo, invece, consiste nell’inserirla a fondo nel canale vaginale, fino ad arrivare in prossimità della cervice uterina.
Una volta arrivati a questo punto, si può lasciare. La coppetta, che si trova nella sua posizione naturale, riesce a questo punto ad aderire alle pareti della vagina e a impedire la fuoriuscita del sangue mestruale.
Quando si parla di come mettere la coppetta mestruale, la procedura descritta è solo una delle varie possibili. Tra le altre, è possibile citare quella che prevede la chiusura a tulipano. Come si deve procedere per concretizzarla? Il primo passo, prevede il fatto di poggiare le dita su una delle estremità della coppetta. A questo punto, si spinge il labbro della coppetta verso l’interno del canale vaginale. Si continua fino a quando non ci si rende conto di una riduzione drastica del diametro della coppetta.
Da non dimenticare è anche la cosiddetta chiusura a 7. In questo caso, si inizia avvicinando le labbra della coppetta al canale vaginale, facendo attenzione a formare una linea. In questo frangente, si procede abbassando solo uno dei lati, quasi a formare un triangolo con la punta rivolta verso il basso.
Come scegliere la coppetta mestruale
Chi pensa che le coppette mestruali siano tutte uguali, può anche cambiare idea. Esistono infatti diverse alternative da considerare. Quali sono le principali? Quali i criteri di riferimento nella scelta? Per quanto riguarda questi ultimi, in primo piano troviamo senza dubbio il tono del pavimento pelvico. Più è alto, meno deve essere morbida la coppetta mestruale.
In questo frangente, si chiama in causa una coppetta che ha l’oggettivo pro di aprirsi con grande facilità. Cosa dire, invece, della situazione di chi ha un pavimento pelvico poco tonico? Che man mano che diminuisce il tono, si parla di coppette sempre più morbide. Quelle più morbide in generale sono la risposta giusta a chi ha un pavimento pelvico ipotonico, situazione con cui si può avere a che fare soprattutto dopo il parto naturale.
Coppetta mestruale: cosa sapere sulle taglie
Un capitolo indubbiamente importante da considerare quando ci si informa sulla coppetta mestruale è quello delle taglie. In commercio esistono due alternative:
- Coppetta piccola o di taglia S
- Coppetta grande o di taglia L
Gli esperti consigliano di basarsi su diversi criteri quando si tratta di selezionare la taglia perfetta per la propria coppetta mestruale. In caso di età giovane – inferiore ai 30 anni – e nessun parto naturale alle spalle, l’opzione migliore prevede il fatto di orientarsi verso la coppetta di taglia piccola. In caso di età superiore o di uno o più parti naturali alle spalle, la cosa migliore da fare è orientarsi verso le coppette di taglia più grande.
Come togliere la coppetta mestruale
Tra le informazioni fondamentali in merito alla coppetta mestruale rientrano quelle relative a come toglierla. Se si è alle prima armi, è necessario mettersi in condizioni di assoluta tranquillità. A questo punto, si comincia a spingere leggermente in modo da avvicinare la coppetta all’orifizio vaginale. Attenzione: è opportuno tirare leggermente, in modo da togliere il sottovuoto.
Concludiamo ricordando che non bisogna assolutamente allarmarsi se, negli ultimi giorni del ciclo, a causa della scarsa lubrificazione della vagina si può avvertire un po’ di fastidio.