giacinto

Come coltivare i bulbi di Giacinto

Ci stiamo avvicinando a ottobre e quale mese migliore se non questo per dare colore al proprio balcone o giardino piantando i bulbi di Giacinto? Infatti, questo fiore deve essere piantato tra ottobre e novembre per poter avere una resa migliore.

Con le sue tonalità di bianco, lilla e viola dona subito allegria al vostro balcone, infatti questo fiore può essere benissimo piantato in un vaso. Andiamo quindi a vedere meglio come piantare i bulbi di Giacinto e come curare questo fiore.

Com’è fatto il giacinto

Prima di piantare i bulbi vogliamo descrivervi la bellezza di questo fiore. Il Giacinto appartiene alla famiglia del Giglio. Ha origini europee e asiatiche ed esistono molte specie differenti, le tre più conosciute sono: il Giacinto olandese che ha una scala di colori che va dal giallo, al lilla e al blu; il Giacinto Romano e il Giacinto Italiano con fiori lilla e bianchi.

È una pianta molto resistente e si può piantare sia in giardino che in vaso ed è veramente semplice farlo e soprattutto reperire i bulbi. Su Florablom potete trovare tutti i bulbi di Giacinto che desiderate e di tutti i colori che esistono anche il rarissimo Giacinto blu.

Il fiore del Giacinto ha una forma tubolare e la sua lunghezza può arrivare fino a 15 centimetri. Le foglie si trovano alla base del bulbo e avvolgono la base del fiore. I fiori di Giglio hanno un profumo molto intenso e piacevole e vengono piantati in giardino per abbellire le aiuole o sul balcone di casa.

La messa a dimora del bulbo di Giacinto

Se avete deciso di piantare i vostri bulbi di Giacinto in un vaso dovete tener presente che i bulbi devono essere messi a dimora tra il mese di ottobre e quello di novembre.

Dovete inserire il bulbo a una profondità di 15 o 20 centimetri dalla superficie e mantenere una distanza di 15 centimetri tra un bulbo e l’altro. Se invece volete piantare i bulbi in un terreno vasto e quindi non in un vaso potete non tener conto di tutte queste misure. Questo perché avendo così tanto spazio le radici possono muoversi come vogliono ed espandersi di più.

Una volta piantati i bulbi a ottobre e novembre vedrete verso l’inizio della primavera l’esplosione di colori e di fiori stellati, all’incirca verso i mesi di marzo e aprile.

Il periodo per piantare i bulbi è solo ottobre o novembre se decidete di piantarli un periodo differente da questo dovete attendere la primavera e non dovete piantare i bulbi bensì la pianta già formata.

Terreno, concime e luce

Essendo una pianta che non necessita di molto impegno per essere coltivata anche il suo terreno non ha bisogno di essere di una tipologia in particolare. Se la piantate in giardino, la terra che già avete va più che bene. Il discorso cambia se dovete piantare i bulbi in vaso, in questo caso scegliete un terreno formato da torba che eviterà la formazione di ristagno dell’acqua creando un substrato molto assorbente.

Per il tema fertilizzante anche in questo caso molto semplice, basterà versare del fertilizzante liquido a lenta cessione.

Se avete intenzione di tenere il vaso di Giacinto dentro casa dovete assicurarvi che la temperatura rimanga sempre sopra i 13 gradi e che non scenda mai al di sotto. Esponetela alla luce ma non a quella diretta perché la indebolirebbe solo.

Innaffiatura e potatura

Facendo parte della categoria delle bulbose, anche le piante di giacinto non hanno bisogno di tantissima acqua. Non dovete mai esagerare con la frequenza e la quantità perché sono fiori molto delicati su questo aspetto perché risento dei ristagni di acqua.

Il periodo durante il quale potete permettervi di eccedere con le quantità di acqua è il periodo estivo, sempre però facendo attenzione a non creare ristagni e iniziando a diminuire le dosi con l’avvicinarsi dell’autunno.

Questa regola invece, si perde se il Giacinto è stato piantato in giardino, in questo caso abbondate di acqua fino ad ottenere il ristagno e poi ci penserà il terreno a disperdere l’acqua.

Per quanto riguarda la potatura, il Giacinto non ha bisogno di cure costanti, vi basterà potare i fiori che si sono appassiti o una volta che è terminata la fioritura, in modo tale da ricaricare la pianta di energie necessarie per la fioritura nuova.

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