Bolletta mensile: addio quella da 28 giorni

Ci siamo: manca poco al ritorno della fatturazione mensile da parte dei gestori telefonici, anche se il dietrofront non ha mandato via del tutto l’amarezza tra i consumatori. Questi ultimi infatti, tra aumenti più o meno nascosti e ben plagiati, presto riusciranno a prendersi il loro contentino con il bonus bollette: l’AGCOM ha chiesto a TIM, Fastweb, Vodafone e Wind-Tre di ridare ai propri clienti le cifre incassate in più, tramite l’introduzione fatture a 28 giorni, a partire dal 23 giugno 2017.

Stando alle stime di Altroconsumo, fino a 12 milioni di utenti di linea fissa e 60 milioni di utenti di linea mobile, infatti, grazie alle fatture a 28 giorni ogni utente ha pagato un mese in più all’anno. Il valore di mercato in gioco ha un valore intorno ai 13 miliardi di euro. Le associazioni ora fanno richiesta che gli operatori vadano a restituire ai consumatori i soldi sottratti in modo illecito. Senza altri aumenti: l’incremento generalizzato dei prezzi dell’8,6%, con cui le compagnie stavano provando a riprendersi a tavolino quanto ipoteticamente hanno perso con la fatturazione mensile, è stato sospeso il 22 marzo dall’Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella.

Bolletta mensile: cosa ha deciso l’AGCOM

In riferimento alle precedenti delibere sull’argomento, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha fatto espressa richiesta ai gestori di istituire una sorta di bonus bollette, uno sconto a scalare che, a partire dalla prima bolletta utile, dovrebbe avere il ruolo di rimborso per gli aumenti collegati al passaggio dalla fatturazione mensile a quella a 28 giorni, o 4 settimane, a seconda di come si preferisce. Nulla di nuovo, quindi, in quanto è chiaro il contenuto della nota pubblicata dall’AGCOM lo scorso 15 marzo. All’Interno delle delibere assunte (112, 113, 114, 155/18/CONS) e pubblicate sul proprio sito web , secondo l’Autorità – viene in modo plaese indicato che la decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della cadenza mensile dovrà essere fatta in un periodo successivo pari al numero di giorni corrispondente a quelli illecitamente goduti a causa del passaggio alla fatturazione a 28 giorni, a partire dal 23 giugno 2017, ossia dalla data successiva di sottoscrizione del contratto.

Ogni utente, in vista di una tale confusione, dovrebbe poter usare un software di fatturazione elettronica che possa consentire di tenere tutto in ordine al fine di verificare quanto davvero gli spetta. A tal proposito è offerto un software, detto agyo, dall’azienda TeamSystem perfetto per ogni evenienza. Per maggiori informazioni visita il sito https://www.teamsystem.com/store/fatturazione-elettronica/agyo-fatturazione

Bolletta mensile: pro o contro per gli operatori?

Certo è che i gestori rischiano di perdere la battaglia contro i propri clienti, infatti tutti sappiamo le modifiche unilaterali dei contratti che di volta in volta ci vengono propinate dai gestori in caso di aumenti o di variazioni dei termini di servizio.

Se le altre volte, però, ai gestori era sufficiente dar conto della facoltà per l’utente della rescissione del contratto senza penali, questa volta a far peso sull’operato delle aziende c’è però un buon accordo di cartello. E in queste ore, infatti, l’Antitrust ha dato conferma che le misure cautelari adottate lo scorso 21 marzo, al termine dell’istruttoria avviata a febbraio, per capire l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza.

Queste sono state le parole dell’Antitrust: I principali operatori telefonici avrebbero, anche tramite l’associazione di categoria Assotelecomunicazioni – Asstel, coordinato la propria strategia commerciale relativa alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione delle offerte sui mercati della telefonia fissa e mobile.

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