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Aumentano le richieste di prestiti personali in Italia

Le famiglie italiane ricorrono sempre di più ai prestiti personali. Sull’argomento sono state svolte diverse indagini che mettono in evidenza come negli ultimi mesi siano aumentate sempre di più le richieste di finanziamenti. Ci sarebbe il 2,5% in più di nostri connazionali disposti a chiedere un prestito. I dati si riferiscono al mese di settembre di quest’anno e la percentuale di crescita si riscontra facendo un confronto con il mese di settembre del 2018. Ormai i dati sono consolidati, anche perché questa tendenza alla richiesta dei prestiti va avanti da 7 trimestri.

Che cosa è emerso dall’indagine

I dati che provengono dalla recente indagine sui prestiti sono quelli diffusi dal Crif. Il sistema di informazioni creditizie ha raccolto alcuni dati molto significativi, che ci mostrano una panoramica ampia che tiene in considerazione, oltre che i prestiti personali, anche i prestiti finalizzati. Abbiamo già detto che si riscontra a livello complessivo un aumento delle richieste pari al 2,5%.

Di contro si ha un leggero calo per quanto riguarda le somme richieste, visto che l’importo medio si aggira sui 9.240 euro. I prestiti personali vengono maggiormente richiesti rispetto ai prestiti finalizzati. Comunque anche questi ultimi fanno registrare degli aumenti molto importanti, visto che si parla di una percentuale di incremento pari al 5,5%.

L’importo richiesto in media

Analizzando più nello specifico i dati che risultano dall’indagine, si può vedere quanto siano gli importi richiesti in media dalle famiglie italiane e quali possano essere considerate le tendenze che ci danno un’anticipazione anche in una linea futura.

Per esempio la maggioranza degli italiani, circa il 44,5%, richiede prestiti che arrivano fino a 5.000 euro. La tendenza da questo punto di vista però è in aumento, visto che si riscontra un +1,3%. Il 19,7% delle richieste è relativo ad una domanda di finanziamenti per un importo compreso tra 5.000 e 10.000 euro, il 23,3% si riferisce a richieste fra 10.000 e 20.000 euro.

Per i prestiti personali in particolare la percentuale più alta (del 28,2%) riguarda gli importi compresi tra 10.000 e 20.000 euro.

I prestiti a tasso zero sono possibili?

Come ci ricorda Prestitimag.it, uno dei più importanti siti sul rinnovo della cessione del quinto, si riscontra anche un evidente incremento per quanto riguarda le richieste di prestiti con cessione del quinto.

In effetti anche questi prestiti con cessione del quinto possono rappresentare un’importante opportunità da non sottovalutare, specialmente per chi ha uno stipendio fisso come dipendente o per i pensionati.

Ma in generale, quando ci si appresta a chiedere un prestito, gli esperti consigliano sempre di stare attenti ai tassi di interesse, per cercare di avere la possibilità di risparmiare. Si sente parlare spesso ultimamente anche di prestiti a tasso zero.

Da questo punto di vista rappresenterebbero davvero una realtà ideale. Ma è veramente possibile tenere conto di quelle promozioni che propongono prestiti a tasso zero? Bisogna ben distinguere, perché di solito le promozioni di questo tipo si riferiscono al TAN e non al TAEG.

Quindi possiamo dire che i prestiti a tasso zero esistono per quanto riguarda il TAN, ma non per quanto riguarda il TAEG, che risulta sempre positivo. Non bisogna mai dimenticare la differenza tra TAN e TAEG, perché essere consapevoli di questa differenza a volte può davvero far scegliere con maggiore accuratezza il prestito da richiedere.

Ricordiamo che il TAN indica il tasso annuo nominale, mentre il TAEG significa tasso annuo effettivo globale. Il TAN costituisce gli interessi applicati dal creditore al prestito che viene erogato. Il TAEG comprende, oltre agli interessi, anche i vari costi accessori legati ad un finanziamento.

Per esempio nel TAEG rientrano anche le eventuali spese per la copertura assicurativa, le spese per l’apertura della pratica e per la sua gestione, le spese relative alla perizia che viene effettuata dalla banca e tutte quelle spese che si riferiscono all’invio delle rate da pagare o all’invio di altre informazioni al debitore, come per esempio il rendiconto annuo.

Da questo punto di vista si comprende bene come il TAEG sia sempre superiore al TAN, anche perché è come se fosse che il TAN sia compreso nel TAEG. Il TAEG comprende spesso dei costi fissi, che si riflettono maggiormente sui piccoli prestiti. Nelle grandi somme invece lo scarto tra TAN e TAEG tende a ridursi.

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