Acqua del rubinetto: gli italiani non si fidano, ma è sicura

Gli esperti sottolineano quanto sia importante bere per restare in buona salute. Ci sono sempre più prove scientifiche che dimostrano che, se non si beve a sufficienza nel corso della giornata, possiamo andare incontro a dei sintomi che mettono a rischio il nostro stato di benessere psicofisico. Ma non è detto che bisogna bere per forza acqua in bottiglia per sentirsi bene. Eppure nel nostro Paese molti portano avanti il comportamento sbagliato di essere eccessivamente cauti nel bere l’acqua del rubinetto. Una precauzione che non servirebbe, visto che anche le aziende che si occupano dei controlli idrici affermano che in Italia possiamo ritenerci al sicuro.

Perché l’acqua del rubinetto è sicura in Italia

Utilizzare l’acqua del rubinetto da bere faciliterebbe senz’altro la possibilità di avere acqua potabile a disposizione in tutti gli ambienti, anche attraverso semplici erogatori d’acqua a rete idrica, come quelli di Acqualys, che sono adatti ad essere collocati per soddisfare ogni esigenza.

D’altronde gli ultimi dati a disposizione rivelano che non occorre affatto munirsi di acqua in bottiglia per restare in buona salute. In Italia in più dell’85% delle situazioni possiamo attingere ad acque sotterranee, che si possono considerare assolutamente protette.

Gli esperti rivelano che, anche per effetto delle normative dell’Unione Europea, su questa rete idrica italiana vengono effettuati numerosi controlli con regolarità. Vengono condotte analisi di laboratorio e vengono tenuti in considerazione diversi parametri sia chimici che biologici.

Nel 99% dei controlli si registra una certa conformità, che è rassicurante. Quell’1% che non viene dichiarato conforme potrebbe essere considerato a tutti gli effetti l’eccezione che conferma la regola. Infatti nemmeno con l’1% si ha un pericolo reale. Più che altro questa piccola percentuale indica che la situazione deve essere tenuta sotto controllo.

In fin dei conti si tratta soltanto di una scarsa conformità dal punto di vista chimico, che sottolinea la necessità di intervenire in apposite strategie di prevenzione. Dal punto di vista microbiologico, invece, la piccola percentuale di non conformità non si avrebbe neppure, perché il rischio microbiologico non è affatto proprio dell’Italia, ma di altri Paesi, come quelli in via di sviluppo.

L’acqua degli appartamenti è sicura

Forse gli italiani non si fidano troppo dell’acqua del rubinetto, ma anche quella che arriva nei nostri appartamenti può essere considerata sicura. Gli unici casi in cui si verificano episodi di contaminazione sono quelli che riguardano palazzi molto vecchi, che sono stati costruiti prima degli anni ’60.

Se si ha un’abitazione molto vecchia, collocata specialmente nel centro storico della città, per risolvere il problema ed evitare ogni rischio, basterebbe semplicemente informarsi e adottare le giuste precauzioni, effettuando in caso interventi di manutenzione specifici che eliminano ogni pericolo.

Lo stesso Ministero della Salute è intervenuto spesso in questo senso, fornendo tutte le indicazioni perché ogni cittadino possa effettuare l’analisi dell’acqua del proprio appartamento in maniera autonoma.

Se poi ci si preoccupa per il calcare, secondo gli esperti questa è una preoccupazione inutile, perché la durezza dell’acqua non rappresenterebbe un vero e proprio problema. Si tratterebbe più che altro di un falso mito. Alcune ricerche hanno anche messo in evidenza che non ci sono le prove di una correlazione diretta tra durezza dell’acqua e sviluppo dei calcoli renali.

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