Indagini in corso in merito alla morte per overdose di una ventina di giovani avvenute tra Udine e Mestre nelle ultime settimane; nello specifico le indagini sono orientate a scoprire come arriva l’eroina gialla detta anche sugar brown nelle mani di ragazzi e ragazze della zona.
Ultima vittima nelle scorse ore
In merito all’eroina gialla c’è grande preoccupazione, poichè pare essere altamente pericolosa; l’ultima vittima in ordine cronologico è una sedicenne di nome Alice Bros, trovata morta nei bagni della stazione di Udine, stroncata da una overdose di “eroina gialla”. Il corpo di Alice è stato notato da un passante; la ragazza si era fermata nei bagni con il fidanzato dopo la scuola. Lo “nuova” droga è letale poichè viene mixata con vari farmaci e a oggi ha provocato la morte di 18 ragazzi.
Con cosa viene “tagliata” la droga
Il discorso del mixare l’eroina ad altre sostanze inerti, spesso non pericolose, è molto complesso; di fatto il grado di pericolosità potrebbe essere attribuito a una maggiore potenza delle dosi vendute, ovvero per contraddizione alla purezza della droga spacciata, da qui la pericolosità, soprattutto per chi non è tossicodipendente abituale; da quello che è emerso l’eroina “gialla”, viene tagliata con metorfano, un oppioide che riduce i sintomi della tosse e soltanto in casi di assunzione massiccia provoca la morte, e levometorfano, uno stupefacente allucinogeno usato come farmaco in Italia ovviamente solo con prescrizione medica. L’eroina gialla va ad aggiungersi alle già troppe sostanze in circolazione che vengono comprate dai giovani per una notte di “sballo”, o per “provare” nella piena incoscienza, senza pensare alle conseguenze; come Alice morta a Udine che lascia i genitori nella disperazione e con mille domande; Alice non era tossicodipendente, non si drogava, allora perchè??
I genitori disperati e increduli
I genitori della ragazza morta mercoledi alla stazione di Udine non sanno darsi pace, sono certi ceh Alice non si drogava abitualmente; ecco cosa hanno dichiarato: “Non possiamo accettare che il ricordo di nostra figlia resti legato a quello di una ragazza morta di overdose nel bagno di una stazione, è qualcosa che non corrisponde a quel che lei era, al suo modo di fare. Alice aveva un colorito sano, aveva appetito: nulla ci lascia pensare che nostra figlia si drogasse”.