La Costituzione italiana sancisce il diritto di ciascun cittadino alla Salute quale valore fondamentale inalienabile ma in troppe occasioni questo rimane, ai nostri giorni un bel principio teorico spesso non applicabile. Recentemente si è parlato di cittadini italiani, soprattutto anziani che non sono più in grado di curarsi, specialmente a causa di Ticket troppo gravosi, oggi l’attenzione si focalizza sulle patologie che provocano piaghe di vario genere, da quelle a etiologia vascolare alle piaghe da decubito al piede diabetico. Si tratta quasi sempre di ulcere complicate, che richiedono costanti e lunghi trattamenti anche ambulatoriali, senza i quali si rischiano gravissime complicazioni.
Un’ulcera diabetica, ad esempio, richiede tempi biblici per la risoluzione, quando avviene, e intanto i pazienti spesso devono pagare il Ticket per le medicazioni, piuttosto frequenti. Cosa succede se non ci si cura nel modo più professionale e migliore possibile? La complicanza più frequente è l’astensione di un’infezione alle strutture ossee, l’osteomielite che raramente guarisce e più spesso porta ad amputazioni oppure, nel peggiore dei casi, l’infezione si propaga a più organi interni portando alla morte per setticemia.
I dati indicano che molte persone non sono in grado di affrontare spese per curare queste patologie, aumentando le amputazioni, con grave costo aggiuntivo anche di carattere sociale o, peggio, andando incontro alla morte. Siamo sicuri che la salute, oggi, sia un diritto?