Si sente sempre più di frequente parlare di ITS nel corso degli ultimi anni. Ebbene, questo acronimo sta per Istituti Tecnici Superiori e si riferisce a quelle scuole di eccellenza e che puntano a una specializzazione tecnologica per quegli studenti che hanno da poco raggiunto il traguardo diploma, consentendo loro di ottenere un titolo molto importante e utile a livello lavorativo come quello di tecnico superiore.
Gli Istituti Tecnici Superiori si possono considerare una sorta di percorso alternativo rispetto all’università e vengono realizzati grazie a una politica basata sulla collaborazione tra scuola, realtà imprenditoriali e anche università. Un mix tra politiche legate all’istruzione, alla formazione in ambito lavorativo e alle vere e proprie esperienze che gli studenti possono fare in contesti industriali anche di un certo spessore.
I percorsi proposti dagli Istituti Tecnici Superiori
Nel corso degli ultimi anni, gli ITS stanno raggiungendo una buona popolarità e rappresentano un’alternativa sempre più interessante a un percorso di carattere universitario. Stando alle ultime ricerche che sono state portate a termine durante lo scorso anno, infatti, si nota come è sempre molto alto il tasso di occupazione e di soddisfazione da parte di tutti quegli studenti diplomati che hanno scelto questo tipo di percorso.
Dopo dodici mesi da quando è stato raggiunto il titolo, si deve mettere in evidenza come le statistiche parlano addirittura dell’80% dei diplomati ITS che hanno trovato un posto di lavoro. Invece, il 92% di questi ultimi è stato assunto in un settore che è decisamente in linea con il percorso di studi che è stato fatto.
Si tratta di dati molto importanti, anche in virtù della crisi legata all’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Proviamo a fare un confronto tra chi si è laureato e chi ha affrontato un percorso con gli ITS. Tra i primi, infatti, dopo dodici mesi dal conseguimento della laurea, il tasso di occupazione è arrivato solamente fino al 70%.
Perché sono utili questi percorsi
Gli ITS sono dei percorsi professionalizzanti post-scolastici che offrono la possibilità di specializzarsi in determinati settori che sono coerenti con gli studi fatti a livello di scuole superiori da parte di ogni singolo studente. Nella maggior parte dei casi, la partecipazione a questi corsi con gli ITS ha una durata pari a due anni.
Tra le principali caratteristiche degli Istituti Tecnici Superiori troviamo sicuramente il fatto di avere un approccio che fa della praticità il suo punto di forza e legato alle necessità delle varie aziende del territorio che hanno stretto un rapporto di collaborazione con questi istituti. C’è da mettere in evidenza come la gestione degli ITS sia in mano alle Regioni, piuttosto di frequente, come dicevamo in precedenza, organizzati anche con la collaborazione delle aziende.
Proprio per questi motivi, ecco che il rapporto di collaborazione comporta che i professori siano, per buona parte dei casi, i medesimi lavoratori delle imprese in questione. Non solo, visto che il 30% del monte ore complessivo che è previsto con questo tipo di percorso, che si aggira intorno a 1800-2000, vengono riservate ad effettuare degli stage e a dei tirocini.
Dal punto di vista della suddivisione dei percorsi che vengono messi a disposizione dei diplomati, troviamo ben sei aree che sono legate al mondo della tecnologia. Si tratta dell’efficienza energetica, delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turismo, le tecnologie legate alla comunicazione e all’informazione, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita e per il Made in Italy e così via.
Poi, la gestione e l’attivazione di questi percorsi, come visto, è sempre in mano a ciascuna Regione, che ha il potere di disporre modalità e durata. Nel corso degli ultimi anni, è la Lombardia una delle Regioni che si sono dimostrate maggiormente attive da questo punto di vista.