Il mondo della tecnologia dell’informazione è spesso ricco di infrastrutture e per questo molto aggrovigliato e complesso. L’iperconvergenza, di cui oggi intendiamo parlarvi in modo più approfondito, prova a rendere questo stesso mondo più semplice e accessibile.
Per chi non lo sapesse l’acronimo IT sta appunto ad indicare l’universo delle tecnologie di informazione, all’interno del quale vengono racchiusi tutti quei metodi e quegli strumenti utili all’archiviazione e all’elaborazione di dati e documenti. La programmazione e la raccolta di tali dati avviene attraverso l’utilizzo di reti e dispositivi digitali ed ha come scopo primario la gestione di un’organizzazione, che può essere di carattere aziendale o amministrativo.
Come dicevamo, tuttavia, quello dell’IT Service Management è un mondo molto complesso, in cui l’iperconvergenza riesce a dare i suoi frutti.
Chi intende portare la propria impresa verso una radicale e proficua trasformazione digitale potrebbe trovare utile il supporto fornito da It Impresa.
Ma che cos’è e quando si parla di iperconvergenza? Scopriamo di più.
Iperconvergenza: cos’è?
L’iperconvergenza, noto anche come hyperconvergene, è un approccio che permette di fornire ambienti virtualizzati completi, senza che venga richiesto al cliente di avere una conoscenza tecnica. L’infrastruttura IT è incentrata sull’architettura software in cui convergono le risorse di calcolo, di networking e di memorizzazione. Ciò è reso possibile grazie ad un sistema hardware che è supportato da un provider.
Ma vediamo insieme come funziona e quali sono i principali vantaggi dell’iperconvergenza.
Come funziona l’iperconvergenza?
La differenza tra una struttura convergente e una iperconvergente risiede nel fatto che la prima è legata all’hardware, mentre la seconda ne è totalmente indipendente. Entrambe hanno come scopo l’integrazione dei quattro componenti di un data center, ma solo una riesce a favorirla indipendentemente dall’hardware. Alla base dell’iperconvergenza vi è una nuovissima intelligenza del software, che riesce ad integrare le funzioni del data center. Questo avviene essenzialmente grazie ad un processo di gestione e di virtualizzazione dello storage.
Il software in questione estrapola e raduna in pool le risorse, attribuendole poi alle applicazioni delle macchine virtuali.
I vantaggi dell’iperconvergenza
I vantaggi dell’iperconvergenza sono diversi. Numerosi sono infatti i professionisti che, adottando la virtualizzazione, sono riusciti nell’intento di promuovere l’evoluzione delle proprie infastrutture.
Quello proposto è del resto un sistema capace di convertire il modello IT in uno schema di gestione unico ed estremamente semplice, mettendolo così a disposizione anche di chi, pur non avendo grandi competenze in materia, vede nella virtualizzazione la possibilità di portare il proprio progetto ad uno step successivo.
Uno dei vantaggi forniti dall’iperconvergenza risiede infatti nella rimozione delle infrastrutture e dei processi manuali: una sottrazione che rende meno necessarie le competenze individuali e favorisce invece la creazione di un team capace di gestire allo stesso modo ogni risorsa.
L’iperconvergenza riduce anche i costi, abbattendo la necessità di utilizzare reti specifiche e rispondendo in tempi brevissimi ad ogni esigenza dell’impresa. Il sistema di virtualizzazione, potendo anche contare su una configurazione dell’hardware molto rapida, migliora infine le prestazioni aziendali e la gestione dei diversi carichi di lavoro.