La sicurezza sul lavoro è il complesso di norme, misure preventive e azioni attive studiate per proteggere i lavoratori, qualunque sia il loro luogo di lavoro.
L’obiettivo è tutelare il lavoratore dai rischi legati alla prestazione d’opera, evitare infortuni sul lavoro, ridurre al minimo le malattie professionali. Un lavoratore sicuro è anche un lavoratore sano: per realizzare questa equazione occorre la collaborazione attiva e l’impegno di più soggetti.
In primis del datore di lavoro, obbligato per legge a tutelare i suoi dipendenti, ma anche del medico del lavoro e degli stessi lavoratori, che devono informarsi e aggiornarsi. Da ultimo le istituzioni che sono chiamate a vigilare sull’applicazione delle norme anti-infortuni professionali.
L’importanza della sicurezza sul luogo di lavoro
A dimostrare l’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro sono le ultime statistiche sugli infortuni professionali. Il report del 2019 mostra numeri decisamente allarmanti, con un aumento delle morti bianche a fronte di una diminuzione degli incidenti non mortali.
Nei primi mesi dell’anno in Italia sono stati registrati 482 incidenti mortali sul lavoro: il fenomeno riguarda tutti i settori professionali, dall’industria all’edilizia passando per il segmento del facchinaggio e dei mestieri usuranti.
Rispetto al 2018, si nota un aumento del 20% degli infortuni mortali e i dati si fanno ancora più drammatici se li si paragona all’andamento europeo: se in Italia siamo intorno alle 1300 vittime l’anno, nell’intera Europa le morti bianche sono 3mila.
Quindi, calcolatrice alla mano, in Italia si muore di più mentre si è al lavoro rispetto ad altre nazioni vicine. I numeri sono la spia di una scarsissima sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
Consistente anche la voce degli incidenti, con quota 323 mila casi denunciati nei primi sei mesi del 2019: si tratta per la maggior parte di infortuni lievi, ma anche di lesioni gravi o gravissime che portano il lavoratore a una invalidità parziale.
Sebbene siano in diminuzione, anche le statistiche sugli infortuni professionali evidenziano come nel Paese il dibattito sulla tutela dei lavoratori non sia ancora trattato con l’adeguata serietà.
I dati sono stati annunciati durante la Giornata nazionale delle vittime sul lavoro: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato istituzioni e datori di lavori a prendere subito provvedimenti per evitare che i lavoratori si trasformano in vittime mentre i sindacati di categoria hanno parlato di strage sul lavoro.
Consulenza in materia di sicurezza sul lavoro
Per evitare incidenti mortali, infortuni sul lavoro e malattie professionali ogni luogo di lavoro dovrebbe dotarsi di consulenti. L’attività di consulenza in materia di sicurezza sul lavoro consiste nel fornire informazione e formazione ai lavoratori e nel valutare i rischi professionali.
In prima istanza le imprese devono informare e formare il personale: le istruzioni vanno impartite ai lavoratori, ai datori di lavori e ai rappresentanti dei lavoratori. Ogni attore deve essere consultato e deve partecipare alla scelta di misure preventive per aumentare la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.
I consulenti si occupano anche di preparare codici di comportamento e di elaborare buone pratiche per limitare i rischi connessi all’attività lavorative: queste informazioni contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più protetto.
Quanto alla valutazione dei rischi, i consulenti analizzano l’ambiente di lavoro, studiano i meccanismi di produzione, esaminano le dinamiche di rapporto tra datori di lavoro e dipendenti, verificano le condizioni fisiche del luogo di lavoro.
Al termine dell’analisi, i consulenti producono un report che mette in evidenza le criticità e suggerisce accorgimenti tecnici per aumentare salute e sicurezza dei lavoratori.
Informazioni tratte da: https://www.gdmsanita.it/sicurezza-sul-lavoro.php