La professione dello psicologo è conosciuta ma, molto spesso, capita che chi ne parla non abbia le idee chiare su quelli che possono essere i campi di azione di questo professionista sanitario. Nelle prossime righe puoi trovare qualche spunto utile per orientarti meglio sui casi in cui è bene rivolgersi a uno psicologo.
In un periodo di particolare stress
Quando si parla della professione dello psicologo, è impossibile non chiamare in causa i periodi di stress che tutti prima o poi attraversiamo. Possono coincidere con un trasloco, ma anche con un momento particolarmente pressante sul lavoro.
In questi casi, rivolgersi a uno psicologo può rappresentare la soluzione giusta per ritrovare l’equilibrio. A tal proposito, approfittiamo per fare chiarezza sulle distinzioni tra la professione dello psicologo e quella dello psicoterapeuta.
Nel secondo caso, si ha a che fare con un professionista che ha alle spalle quattro anni di studio in più rispetto allo psicologo. Questo gli permette di trattare pazienti con diagnosi di depressione. Per farlo può ricorrere a diversi approcci tecnici. Uno tra i più validi a livello sperimentale è la psicoterapia cognitivo comportamentale. Come spiegato chiaramente su Studiolevele, si tratta di un orientamento che si basa sulla connessione tra il modo in cui le persone leggono il mondo e i loro comportamenti.
Quando si ha qualche incertezza sul proprio futuro professionale o negli studi
Il mondo in cui viviamo si contraddistingue per la presenza di tantissimi stimoli. Per questo motivo, capita spesso di trovarsi in una situazione di incertezza per quanto riguarda cosa fare della propria vita di professionisti o di studenti.
In questi frangenti, una chiacchierata con uno psicologo può fare solo bene e aiutare a fare chiarezza. Il professionista in questione è infatti formato per aiutare chi si rivolge a lui a trovare il bandolo della matassa quando si tratta di capire per cosa è davvero tagliato.
Chissà mai che, dopo qualche seduta, non si possa scoprire delle doti che non si immaginava neppure di avere.
Se si sospetta un disturbo dell’apprendimento in un bambino in età scolare
Quando si parla delle situazioni in cui è bene rivolgersi a uno psicologo, è importante ricordare i casi in cui si sospetta un disturbo dell’apprendimento in un bambino in età scolare. Premettendo il fatto che le scuole sono sempre più attente a queste problematiche, è bene specificare che anche le famiglie possono fare molto.
Questo vuol dire, per esempio, rivolgersi a un professionista qualificato se ci si accorge che dopo la seconda classe elementare il bambino ha difficoltà nel riconoscere le lettere e i numeri, ma anche a rimanere seduto per diverse ore e a mantenere l’attenzione.
In tali frangenti, lo psicologo si avvale della sua conoscenza professionale per capire se c’è davvero la necessità di una certificazione e dei conseguenti sussidi compensativi a scuola.
Quando non si riesce a controllare le proprie emozioni
Le emozioni, che devono essere distinte dalla depressione, fanno parte della nostra vita. Nascono, prosperano e per forza di cose scemano. Se non si riesce a gestirle e, per esempio, ci si lascia andare a frequenti attacchi di rabbia, il consiglio è quello di rivolgersi a uno psicolgo.
Conclusioni
Da non dimenticare è anche l’importanza di scegliere bene il professionista a cui rivolgersi. L’unica indicazione da seguire, fatta eccezione per l’iscrizione all’albo (basta un giro sul web per informarsi in merito), è quella di iniziare il percorso con una persona con cui si instaura un rapporto di empatia.
Per questo motivo, è opportuno prendersi del tempo e, se necessario, conoscere 2 o 3 professionisti prima di decidere a quale rivolgersi per il proprio percorso.