La pasta è un piatto tipico in Italia, e non esiste ristorante che non ha un piatto di pasta tra le proposte del proprio menù, se si escludono quelli di cucina etnica. È normale, vedere nelle cucine dei ristoranti un cuocipasta, per velocizzare e rendere più agevole la cottura della pasta nel periodo del servizio.
La scelta di un cuocipasta, poiché esistono diversi modelli che spesso hanno caratteristiche del tutto differenti, non sempre è una operazione semplice da fare. Il loro apporto, nella cottura simultanea di più tipologie di pasta si deve valutare anche dal tipo di servizio che si esegue.
I cuocipasta a cestelli, quelli comunemente presenti in tutte le cucine dei ristoranti sono un’ottima soluzione per la cottura di piccole quantità di pasta in poco tempo. Mentre, quelli automatici con i cestelli ribaltanti sono indicati per chi ha la necessità di cucina grandi quantità di pasta. Questa ultima soluzione, proprio per le sue caratteristiche è capace anche di lavorare in continuità per molte ore; cosa che l’altro modello non può fare.
Che parti compongono un cuocipasta?
Un cuocipasta è formato da poche parti, che sono:
– piano di appoggio,
– cestelli di cottura della pasta,
– recipiente dove si raccoglie l’amido in eccesso,
– vasca di cottura,
– generatore che riscalda l’acqua.
Nella maggior parte dei modelli, il materiale più utilizzato per la costruzione dei cuocipasta è sicuramente l’acciaio inox 18-10. La sua resistenza e il trattamento esterno per proteggerlo dall’usura, lo rendono quasi indistruttibile, anche dopo anni che è utilizzato tutti i giorni. A seconda della grandezza del modello, possono essere presenti una o più vasche, dove si effettuerà la cottura vera e propria della pasta.
È bene ricordare, che la larghezza delle vasche dove si cuoce la pasta sono sempre conforme agli standard GastroNorm. Questo, così come per molti altri attrezzi professionali presenti in cucina, viene fatto per uniformare le misure degli accessori che si possono utilizzare con tutte le apparecchiature professionali. Infatti, nel caso ci fosse la necessità il cuocipasta potrebbe essere utilizzato anche per scaldare delle placche di acciaio.
Come riscalda l’acqua il cuocipasta?
Il generatore di calore presente in tutti i cuocipasta, normalmente è alimentato a gas o a corrente elettrica. Queste due possibilità di alimentazione, che permettono a questo attrezzo professionale di essere presente nelle cucine di tutto il mondo, si equivalgono per efficacia. Infatti, spesso la scelta tra una fonte di alimentazione e l’altra è data solo ed esclusivamente dal fattore monetario. Cioè, in base al costo del “carburante” che serve a far scaldare l’acqua.
Visto il sempre minor costo dell’energia elettrica e il fatto che spesso nelle moderne cucine professionali non è presente un collegamento alla rete di distribuzione del gas, la scelta dei modelli a corrente elettrica è quella più utilizzata.